NODI/JUNCTION

Photo exhibition - Prato - @ Ex Chiesa di San Giovanni

Non parlo molto di me, chi mi conosce lo sa, è un dato di fatto.
Questa mostra invece, parla per me.
O meglio, è composta da un insieme di argomenti che mi sono cari, che concorrono a dare una forma visiva di quello che mi anima(1).
 
1. Anima: filamenti attorcigliati o sciolti, che corrono per tutta la lunghezza della corda e che ne costituiscono la parte interna.
Può essere costruita semplicemente da materiale di scarso valore, ma può anche avere un ruolo specifico per irrigidire o rinforzare la fune.
T. Briccarello Il manuale dei nodi
 
Fatti, emozioni, esperienze costituiscono questi filamenti. Come srotolare un gomitolo intessuto nel tempo grazie agli avvenimenti quotidiani, il vissuto.
Una corda da leggere fra i suoi nodi.
Fare nodi non è difficile, anche i bambini possono realizzare quelli più complessi al pari degli adulti, nodi che andrebbero sciolti al termine del loro impiego.
Abituati ad affogare quotidianamente in una società liquida (come la definisce Bauman) “una società dove le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure”, cerchiamo di distendere la matassa, e per farlo dobbiamo imparare a sciogliere i nostri nodi.
 
Il risultato raggiunto (qualunque esso sia) si poteva ottenere anche in altri modi?
In un sistema ipermediale(2) (un linguaggio che ho usato come scheletro sul quale “incarnare” la mostra) è possibile passare da documenti di testo a documenti di grafica, immagini o sonori, oppure creare dei nodi che li contengono tutti.
 
2. Ipertesto: documenti con struttura non lineare, all’interno dei quali sono presenti riferimenti ad altri documenti o altre parti dello stesso documento. Alcune aree o parole sensibili (link) permettono di raggiungere altri documenti correlati.
I. Cortoni Tra link e nodi: guida all’ipertesto
 
“La realtà va al di là di tutto ciò che se ne può dire; Bisognava affrontarla nella sua ambiguità, nella sua opacità, invece di ridurla a significati che si lasciano esprimere a mezzo di parole”.
S. De Beauvoir
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